Come funziona la Dieta Chetogenica
La Dieta chetogenica è stata originariamente sviluppata per i bambini epilettici circa cento anni fa ed ora è studiata per trattare anche l’emicrania.
Alcuni esperti affermano che una Dieta Chetogenica ricca di grassi e povera di carboidrati.
Essa può rappresentare una strategia nutrizionale che promette risultati incoraggianti per chi soffre di Cefalea a Grappolo.
La capacità del nostro organismo di utilizzare con grande efficacia le riserve lipidiche quando la disponibilità di carboidrati sia notevolmente ridotta.
I meccanismi fisiologici attivati in questa situazione riducono l’eventuale uso di proteine a scopo energetico, proteggendo la massa magra e riducendo in maniera notevole la sensazione di fame.
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Come funziona la Dieta Chetogenica e cosa c’è da sapere
L’aumento della concentrazione di corpi chetonici nel sangue conseguente al digiuno o alla riduzione severa del loro apporto con la dieta è una condizione del tutto naturale definita chetosi.
Un meccanismo evolutosi per far fronte alle stringenti esigenze metaboliche e alle disponibilità limitate di cibo del nostro passato di cacciatori-raccoglitori.
Naturalmente presente anche al mattino dopo il digiuno notturno o dopo intensi e prolungati sforzi fisici e muscolari.
La restrizione severa dell’apporto di carboidrati attraverso l’azione su ormoni quali insulina e glucagone promuove la mobilitazione di lipidi dai tessuti di riserva e la loro utilizzazione a scopo energetico.
Vista la scarsità di glucosio viene utilizzato per la produzione di corpi chetonici, che divengono carburante d’elezione per le cellule del Sistema Nervoso Centrale.
Considerazioni finali Dieta chetogenica
Durante la chetosi la glicemia viene comunque mantenuta su livelli normali grazie all’utilizzo di aminoacidi glucogenetici e derivante dalla demolizione dei trigliceridi, per la formazione di glucosio.
Una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che obbliga l’organismo a produrre il glucosio consumando le riserve dei grassi nei tessuti.
Alcuni studi dimostrarono infatti che durante i periodi di digiuno le crisi diventavano meno frequenti e meno intense.
Ecco il pensiero di un regime alimentare che imbroglia l’organismo facendogli credere di essere a digiuno, sebbene si sia mangiato.
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