Il mal di testa : Uno dei dolori più comuni e diffusi, nella popolazione di ogni età e sesso. Come insorge, come prevenirlo e come curarlo.
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Cos’è il mal di testa?
Il mal di testa, comunemente definito cefalea in gergo medico, è descritto da chi ne è afflitto come un dolore localizzato al capo o alla parte superiore del collo, che può indurre un senso di oppressione e costrizione. Il mal di testa può risultare debilitante sia per la vita sociale che quella lavorativa, impedendo il normale svolgimento di attività (dai compiti più complessi a quelli più comuni della vita di ogni giorno).
Le Cause per cui insorge
La cefalea, non considerando traumi alla testa o malattie diagnosticate, difficilmente è provocata da un unico fattore. Si tratta, invece, di situazioni condizionate da molteplici fattori, cioè concorrono elementi genetici, anatomici, ambientali e sociali che innescano alterazioni della nostra soglia del dolore.
Lo stress e la fatica ad esempio, possono indurre cefalea e/o anche alimenti come la caffeina in un caffè, l’uso sconsiderato di arachidi e cioccolato o altre volte perfino una postura scorretta può determinare un dolore molto forte in zone specifiche della testa e del collo. Generalmente le infiammazioni di muscoli e nervi cranici sono, comunque, le cause più diffuse così come una mancata totale irrorazione dei vasi sanguigni, con restrizioni o dilatazioni degli stessi.
Sbalzi di temperature ed aria refrigerata, odori e rumori molto intensi, fumo ed alcool, sono cause che altrettanto frequentemente causano cefalea!
I diversi mal di testa, come classificarli?
A seconda di intensità, durata e sede, potremo dare diverse classificazioni alla cefalea. Per comodità, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è possibile dividere il mal di testa in 3 categorie fondamentali:
Cefalee primarie
Cefalee secondarie
Nevralgie craniche, dolori facciali ed altre cefalee.
LE CEFALEE PRIMARIE
considerate come delle vere e proprie malattie. Sono riconducibili a squilibri ormonali, fattori ambientali e/o altre cause determinabili.
Tra queste possiamo sotto classificare:
- La Cefalea Tensale
- L’Emicrania
- La Cefalea a Grappolo
La Cefalea tensale
è certamente la cefalea più diffusa ma spesso, fortunatamente, è anche quella in cui si riferisce un senso di dolore pressoché gestibile. Il mal di testa, in questo caso, dipende più che altro dalla continua involontaria contrazione dei muscoli della nuca, delle tempie, della fronte, delle spalle e del collo dovuta a condizioni di tensione (da lì il nome Tensale).
Può insorgere anche a causa di depressione, ansia, cattiva postura. Generalmente si manifesta con attacchi di durata variabile (media minima di 30minuti) anche più volte alla settimana. Raramente porta sintomi come nausea e vomito.
L’Emicrania
Anche questa piuttosto diffusa. Colpisce soprattutto le donne e può affliggere anche in età infantile. Il dolore in questo caso è descritto più che altro come pulsante e a differenza della cefalea Tensale, può raggiungere livelli medio-gravi come intensità del dolore. Di solito l’esordio colpisce un solo lato del capo, generalmente riferibile alla tempia e il movimento accentua il dolore. Ne comporta un grosso handicap di ogni attività. Generalmente si manifesta con attacchi che si presentano con frequenza molto variabile (da sporadici episodi all’anno fino a 2 o 3 attacchi alla settimana).
Altra peculiarità è la durata: Un attacco emicranico può durare da quattro ore fino a ben tre giorni! Le cause sono ancora tutte da scoprire, anche se possiamo affermare con certezza che alla base ci siano squilibri cardiovascolari; ma anche in questo caso fumo, alcool, depressione, stress e/o mancanza di sonno, uso smisurato di additivi, possono portare ad emicranie. Tra i “problemi” conseguenti: nausea, vomito, sensibilità a luce e rumori.
Le Cefalee a grappolo
Sono certamente le meno diffuse tra le Cefalee primarie ma costituiscono anche le Cefalee più gravi di questa classificazione. Colpiscono soprattutto gli uomini, specie se fumatori. Dolore riferito come lancinante, di tipo trafittivo. Colpisce solitamente un solo lato del capo e non si irradia durante le fasi della cefalea. Gli attacchi sono frequenti e ravvicinati, spesso durano anche un periodo di svariati mesi all’anno.
Ogni episodio dura dai 15 minuti alle 3 ore. In questo caso, in concomitanza, causa lacrimazione, congiuntivite, rinorrea, congestione nasale ma non nausea e vomito! Le cause sono imputabili a squilibri ormonali e nervosi, problemi endocrinologi e, ancora una volta, fumo, alcool e forte stress.
LE CEFALEE SECONDARIE
Le cefalee secondarie provengono da altre condizioni patologiche e possono presentarsi come uno dei loro sintomi. Molteplici malattie possono essere confuse con il mal di testa, perché presentano dei sintomi comuni. Tra queste: sinusite, faringite, otite e trauma cranico. Le cefalee secondarie possono essere causate anche da condizioni patologiche più o meno gravi e non vanno trascurate.
La diagnosi precoce e la cura più o meno istantanea, possono limitare il disturbo che porta al mal di testa.
Nevralgie craniche e dolori facciali
Sono comuni infiammazioni di nervi e muscoli facciali e cervicali, che causano sporadici mal di testa, più che altro lievi e non molto duraturi ne a breve intermittenza tra un episodio e l’altro.
Come distinguere cefalee primarie da quelle secondarie?
Non sempre è facile, ma gli sviluppi tecnologici, oggi, sono in grado di darci quadri clinici differenti e differenziati: esami come la TAC o l’elettroencefalogramma possono aiutarci a fare chiarezza. A nostro servizio, medici specializzati che possono fornirci professionali e dettagliate informazioni.
Trattamento e cura del mal di testa:
Bisogna subito precisare che non tutti i tipi di mal di testa e non per tutti gli episodi, serve un trattamento ne tanto meno cure specifiche. La cura andrebbe sempre stabilita da un medico (inizialmente il medico di base) in base ad altri sintomi avvertirti in concomitanza e possibili fattori scatenanti. In commercio esistono svariati tipi di farmaci, per lo più divisibili nella classe dei FANS (farmaci anticorticoidi non steroidei).
Giusto per citarne alcuni: Ibruprofene e Ketoprofene, principi attivi per forme farmaceutiche in compresse o granulari, assumibili per via orale.